La situazione in Italia
In Italia la gente sa poco e niente di come funzionano davvero i mercati finanziari. Inoltre è di fatto del tutto estranea a come gira davvero il sistema economico. E’ risaputo che siamo uno dei paesi con i livelli più bassi di educazione finanziaria ed assicurativa. Infatti l’italiano medio quando deve acquistare un’automobile compie una istruttoria rigorosa e adeguata. S’informa sulla stampa specializzata, chiede consiglio agli esperti, ne discute con amici e parenti. Poi, alla fine, soppesa vantaggi e svantaggi maturando la decisione definitiva, che prende sempre superando qualche residua incertezza e con qualche mal di pancia. Ci si aspetterebbe un percorso analogo anche per le scelte d’investimento, che spesso pesano molto di più dell’acquisto di una vettura. Al contrario non accade così, o, almeno, non accade nella maggior parte dei casi.
Le cause
Da una parte le scuole e le istituzioni sono le prime a non dare segno di volersi impegnare nel migliorare e rendere più pratico l’insegnamento della gestione del denaro fin dalla più tenera età (in un paese civile e votato al progresso dovrebbe essere scontato).
Dall’altra parte le singole persone non si strappano di certo i capelli dalla voglia di mettersi ad approfondire una materia obiettivamente complessa, che rimane ancora oggi più una nicchia per pochi.
Un grande controsenso è che la gente lavora duro una vita intera per costruire una piccola ricchezza e poi quando si tratta di gestire, prima difendere e poi incrementare, i risparmi di una vita, delega superficialmente l’intera faccenda al promotore di famiglia, o alla banca sotto casa, o a chi per lui. Più ci si deresponsabilizza, più si diventa deboli e passivi, lasciando il campo libero ai “cattivi”, che se ne possono approfittare sempre più facilmente e fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento.
Se a questo aggiungiamo che le voci di corridoio tramandano concetti sbagliati di generazione in generazione, la situazione diventa sempre più complessa.